viernes, 29 de febrero de 2008

Vasco Rossi



Generale, dietro la collina,
ci sta la notte buia e assassina.
E in mezzo al prato c'è una contadina (campesina)
curva sul tramonto (ocaso, puesta de sol, amanecer) sembra una bambina.
Di cinquant'anni e di cinque figli,
venuti al mondo come conigli.
Partiti al mondo come soldati
e non ancora tornati.
Generale dietro la stazione.
Lo vedi il treno che portava al sole,
non fa più fermate neanche per pisciare (mear)
Si va dritti a casa senza più pensare,
che la guerra è bella anche se fa male.
Che torneremo ancora a cantare
e a farci fare l'amore, l'amore dalle infermiere.
Generale la guerra è finita.
Il nemico è scappato, è vinto, è battuto.
Dietro la collina non c'è più nessuno,
solo aghi di pino e silenzio e funghi (champiñones).
Buoni da mangiare, buoni da seccare,
da farci il sugo quando viene Natale.
Quando i bambini, piangono e a dormire
non ci vogliono andare.
Generale, queste cinque stelle.
Queste cinque lacrime sulla mia pelle,
che senso hanno dentro al rumore
di questo treno?
Che è mezzo vuoto e mezzo pieno
e va veloce verso al ritorno.
Tra due minuti è quasi giorno, è quasi casa,
è quasi amore.

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